Casa post-Covid

Casa post-Covid: il nuovo volto del mercato immobiliare italiano

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Casa post-Covid: La Pandemia e la rivoluzione del mercato immobiliare italiano

La pandemia di Covid-19 ha portato numerosi e profondi cambiamenti sociali e culturali nelle nostre vite, tracciando una rotta che sarà sempre più difficile da invertire.

Portando, tra l’altro, ad una ridefinizione delle spazio personale, l’emergenza sanitaria ha stravolto la dimensione abitativa degli italiani, trasformando la casa nel rifugio sicuro per eccellenza. Ciò ha influenzato profondamente la percezione e l’utilizzo degli spazi abitativi, spingendo ad una sempre maggiore attenzione a comfort, funzionalità e qualità degli ambienti. Dal 2019, infatti, gli spazi domestici sono stati ripensati per adattarsi alle molteplici nuove esigenze delle persone, diventando luoghi polifunzionali perfetti per attività scolastiche e lavorative, ma anche palestre homemade e zone dedicate al relax.

Di conseguenza, l’intero mercato immobiliare si è trasformato, assumendo un aspetto nuovo ed inaspettato rispetto alle previsioni degli anni precedenti. La domanda riflette sempre di più le nuove esigenze, fatte di maggiori metrature, spazi esterni ed ambienti multifunzionali, e cresce la preferenza per aree suburbane o rurali che offrano una migliore qualità di vita.

Boom economico secondo Dopoguerra: la prima rivoluzione immobiliare in Italia

Non è una novità che grandi eventi e cambiamenti delle condizioni economiche influenzino la vita ed il modo di abitare; l’Italia ha, infatti, vissuto importanti evoluzioni storiche in ambito immobiliare già a partire dagli anni Cinquanta. A seguito del boom economico nel secondo Dopoguerra e del vertiginoso slancio edilizio, le planimetrie delle abitazioni subirono notevoli cambiamenti: le metrature diventarono più ampie, creando nette divisioni tra la zona giorno e la zona notte, disimpegni e sgabuzzini si diffusero rapidamente per nascondere tutto ciò che era legato alla pulizia e alla manutenzione della casa e l’ingresso venne introdotto come spazio a sé stante, rispecchiando la vita e l’inedita ricchezza di chi lo abitava.

Nei successivi anni Settanta ed Ottanta, l’influenza dello stile di vita e dei loft newyorkesi arrivò forte e chiara e gli architetti italiani iniziarono ad introdurre il concetto di open space e stili industrial e casual nei loro progetti. La rigidità della suddivisione degli spazi abitativi lasciò via via sempre più spazio ad uno stile di vita e ad un ambiente domestico più fluido e dinamico, ricercando ambienti multifunzionali, con le cucine spesso a vista ed integrate nella zona living.

La trasformazione degli spazi abitativi dagli anni Novanta

Tra gli anni Novanta ed il nuovo millennio, la precarietà lavorativa e la necessità di spostarsi verso le grandi città fecero retrocedere le tendenze abitative della popolazione. Gli ambienti iniziarono a ridursi e nacque la necessità di ripensare e ottimizzare ogni centimetro utile dello spazio, introducendo soluzioni intelligenti come pareti attrezzate, bagni ciechi e soppalchi. Gli elettrodomestici, un tempo nascosti in stanze dedicate, vennero esposti in casa come simbolo di progresso e status tecnologico, dando vita, così, ad una nuova era nel settore del design d’interni.

La vita frenetica e guidata dal lavoro e dalle sue esigenze trasformò gli ampi spazi abitativi del secondo Dopoguerra in un semplice punto d’appoggio, spesso impersonale e vissuto con stress in quanto associato principalmente alle poche ore di riposo e alle faccende domestiche.

L’influenza della Pandemia sul nuovo concetto di abitare

L’arrivo della pandemia di Covid-19 ha scosso la percezione degli spazi abitativi. Costretti a rimanere confinati in casa, molti hanno realizzato quanto gli spazi piccoli e smart fossero poco accoglienti e inadeguati alle nuove esigenze quotidiane. La rivalutazione della funzionalità e del comfort di casa, ha spinto verso una riprogettazione degli ambienti guidata da un profondo bisogno di benessere all’interno delle mura domestiche. 

Durante il lockdown la casa è diventata il punto di riferimento per sentirsi protetti e al sicuro dalla paura ed incertezza di quel periodo e subito si sono manifestate nuove esigenze, come quella di più stanze dedicate al lavoro, agli hobby o all’attività sportiva.

Anche il giardino, spazio sottovalutato da molti negli anni precedenti, è diventato oggi uno dei requisiti più ricercati, da destinare all’autoproduzione di frutta e verdura e alla socialità.

L'Impatto della Pandemia sul mercato immobiliare italiano

Il Covid-19 ha mutato profondamente il mercato immobiliare italiano e, dopo il lockdown, molti italiani, tra cui anche molti giovani grazie ai bonus casa governativi, hanno sentito l’esigenza di mettere in vendita le loro case in cerca di spazi più ampi e confortevoli, adatti ad una qualità di vita maggiore all’interno delle mura domestiche.

Dopo il superamento delle chiusure nel 2021, la brusca interruzione dell’attività immobiliare ha registrato un’incredibile ripresa, superando di gran lunga le previsioni. I tassi d’interesse favorevoli e le misure adottate per incentivare ed agevolare  l’accesso ai mutui hanno contribuito alla rapida risalita, spingendo molti a considerare addirittura l’acquisto di una seconda casa.

La nuova crisi del mercato immobiliare in Italia: cambiamenti e prospettive future

A distanza di soli 6 mesi, tuttavia, a causa delle tensioni e la successiva guerra sul fronte del Donbass, ha messo bruscamente fine alla tendenza positiva nel settore ed introdotto nuovamente incertezza ed instabilità nel mercato immobiliare e finanziario.

La casa ideale, considerata fino a poco prima un investimento sicuro, è presto diventata fuori portata a causa dell’inflazione e sebbene i tassi d’interesse dei mutui siano tornati a livelli normali, il brusco aumento ha colpito la domanda immobiliare.

Nel corso del 2023, la crisi ha avuto gravi ripercussioni sulle finanze delle famiglie italiane. Molte di queste hanno deciso di spostarsi verso abitazioni di qualità e più efficienti, lasciando sul mercato solo quelle di bassa qualità o con prezzi eccessivamente alti. Questa tendenza alla prudenza ha dominato il mercato immobiliare nel corso del 2023, mentre c’è ottimismo riguardo una possibile risalita nel 2024.

Le nuove tendenze abitative in Italia

Oggi, il profilo della casa ideale vede i trilocali al vertice delle preferenze e delle richieste degli acquirenti, con il 47,3%, trend in linea con le esigenze emerse durante la Pandemia. La necessità di uno spazio aggiuntivo è diventata, infatti, una priorità per molte famiglie, indipendentemente dal suo utilizzo. Seguono con una netta differenza bilocali e quadrilocali, mentre la domanda di monolocali è rimasta molto limitata. Le disparità nelle preferenze possono essere attribuite alle differenze di budget, alle sfide finanziarie o alla località: nelle province più costose come Milano, infatti, il bilocale rimane la scelta più popolare.

Le dimensioni ed i prezzi hanno influenzato notevolmente sia le richieste che il numero di transazioni notarili. Gli appartamenti compresi tra gli 81 ed i 110 metri quadrati hanno registrato la maggior parte delle compravendite (28,5%), mentre le unità tra i 61 e gli 80 metri quadrati sono al secondo posto (23,5%), seguite dai bilocali tra i 41 e 60 metri quadrati (16,7%).

Sono emerse anche numerose nuove tendenze riguardo al tipo di immobile più ricercato: in aumento la richiesta di appartamenti con balcone e giardino (+7,6%), già arredati (+7,8%) e con ascensore (+4,2%), mentre è in calo la richiesta di nuove costruzioni (-8,5%).

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