Questo 2023 ha visto protagonista il rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE); chiaramente, questo ha avuto ripercussioni importanti sia su chi voleva accendere un mutuo, sia su chi già ce l’aveva.
Basti pensare che era dal 2008 che il variabile non era più caro del fisso.
Tutti coloro che hanno un mutuo a tasso variabile nel corso del 2023, infatti, si sono trovati con una rata pressoché raddoppiata; ciò ha portato molte famiglie in seria difficoltà nel sostenere l’onere del mutuo.
Una soluzione?
Rinegoziare il mutuo con la propria banca in modo che la rata sia più bassa anche se la durata del prestito si allunga; un’alternativa è passare dal tasso variabile al tasso fisso.
In questo modo, anche se effettivamente si vedrebbe subito un abbassamento della rata, questo potrebbe essere il momento più sbagliato per compiere questa scelta, perché potrebbe essere fortemente sconveniente nel lungo periodo.
Un’altra possibilità è la surroga, cioè provare a a rinegoziare un nuovo mutuo con una diversa banca: essendo però a tutti gli effetti un nuovo mutuo, potrebbe avere degli aspetti negativi, come la rivalutazione dell’immobile in questione, altri costi da sostenere ecc…
Quindi, è bene ponderare a fondo tutte le scelte possibili.
Ma coloro che devono accendere un mutuo da zero?
Questo è, ad oggi, un passo agevolato per gli under 36 con un ISEE non superiore a 40.000 euro annui che possono approfittare della proroga della garanzia per i mutui casa.
Come si prospetta il futuro?
Le previsioni per il prossimo anno sembrano però essere positive: a partire dai primi mesi del 2024 infatti, i tassi probabilmente riprenderanno a calare, fino a stabilizzarsi nel 2025.
Chiaramente, si tratta di previsioni e non di dati certi, ma la speranza è sicuramente un futuro economicamente più roseo.
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